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Un'oceano di plastica

Aggiornamento: 22 ott 2022


Si tratta di un documentario del giornalista e regista australiano, Craig Leeson, che nel 2011 iniziò le riprese per andare alla ricerca della balenottera azzurra. Ma non può immaginare che la sua ricerca si trasformerà in un documentario che testimonia un disastro ecologico che è quello della presenza massiccia di plastica nei nostri oceani.


Mentre si trova al largo dello Sri Lanka (Oceano Indiano) in compagnia della dott.ssa Lindsay Porter, si imbatte in una distesa di rifiuti.

Immagine presa dal documentario.


Da questo momento, inizia un nuovo viaggio in giro per il mondo, per testimoniare le condizioni dei nostri oceani. A pochi minuti dall'inizio del documentario, viene mostrata una balenottera esanime. Al suo interno sono stati trovati ben sei metri quadrati di teli di plastica. Il suo apparato digerente era ostruito e la sua è stata una morte terribile.


“Le balenottere si nutrono spalancando la bocca e aspirando tutto quello che trovano nel loro cammino” - si spiega nel documentario - "ingurgitano qualcosa come 75.000 litri di acqua in un boccone. Espellono l’acqua trattenendo i pesci di cui si nutrono. Ma ovviamente non possono sapere la differenza tra i pesci e la plastica."


“La plastica è meravigliosa perché è durevole. La plastica è terribile perché è durevole.”

Lo sapete che tutta la plastica che è mai stata prodotta, è ancora presente sul nostro pianeta, in qualche modo? Si prevede che nel 2050, quando la popolazione mondiale raggiungerà i 10 miliardi di persone, la produzione di plastica triplicherà.


Pensiamo che quando buttiamo via qualcosa nell’immondizia o dal finestrino di una macchina, semplicemente quel qualcosa sparisca. Ma non è così, ovviamente. Più dell’80% della plastica che è presente negli oceani proviene dalla terraferma. Anche se vivete molto lontani dal mare, ci sono grosse possibilità che i vostri rifiuti di plastica trovino la via per arrivarci.


Circa 8 milioni di tonnellate di plastica vengono scaricati negli oceani ogni anno. Il 70% di questa plastica affonda e si posa sui fondali. E a quanto pare il Mediterraneo è il mare più inquinato del pianeta. Ecco cosa si trova a 1600mt, al largo di Marsiglia.


Questa plastica potrebbe rimanere qui per sempre!


Gli scienziati stimano che ci siano oltre 5 trilioni di microplastica che galleggia nei nostri oceani, in tutto il mondo. Derivano da pezzi più grossi che con il tempo si sono scomposti in microplastica, che si sta mescolando alla catena alimentare.


Un'ulteriore problema della microplastica è che, a causa della sua superficie porosa, assorbe le sostanze chimiche trasformandosi così in una pillola mortale. Quando un pesce mangia la plastica, queste tossine migrano nel suo organismo, andandosi a depositare sui muscoli e sulle parti grasse, che sono le parti del pesce di cui noi ci nutriamo. Questo significa che queste tossine e la microplastica si stanno inserendo anche nella nostra catena alimentare.


Parafrasando le parole che chiudono il documentario, vi invito vivamente a guardarlo e a parlarne ai vostri amici, parenti, conoscenti. Perché la conoscenza genera interesse e l’interesse genera cambiamento.


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